Taiji

Taiji Quan: La Boxe della suprema polarità

Lasciamo a voi definire cos'è il Taiji Quan, noi possiamo solo dire che nell’Universo delle Discipline di ecologia del Corpo e della Mente brilla una stella di prima grandezza, a nostro modesto parere, questa stella è il Taiji Quan.

In breve:

Il Taiji Quan è un'antichissima arte marziale cinese, considerata parte integrante della M.T.C. (medicina tradizionale cinese), si può definire come "Boxe della suprema polarità".

Ginnastica psicofisica? ...meditazione dinamica?

... a prima vista può sembrare l'una o l'altra cosa. Ma all'occhio più attento la sua pratica, talvolta volutamente nascosta, talvolta palesemente manifesta, esprime una raffinata arte marziale.

Definita "stile interno" assieme al Baguazhang, allo Xing Yi Quan, al Baji Quan e al Liu He Ba Fa Quan, essa pone l'accento sul lavoro energetico interiore "Qi" (energia interna vitale) che nasce dalla fusione corpo-mente e non dalla forza muscolare.

La forza che ne deriva detta "jin" è l'espressione dell'accumulo di Qi che mediante lo studio e la pratica di esercizi di Qi Gong e Nei Gong può essere veicolata mediante la propria capacità immaginativa e visualizzativa.

La sua azione positiva agisce, da un punto di vista salutare, sul sistema nervoso centrale, sulle articolazioni, sui muscoli nonchè su tutti gli organi interni e su tutte le attività di prima prevenzione immunitaria.

La pratica "meditativa" calma la mente, favorisce il "soffio" (respiro lungo addominale), accresce la consapevolezza e intelligenza motoria, dando vita ad una raffinata arte marziale che fà dell'uso del corpo la sua vera arma.

La Scuola di Arti Marziali Cinesi Nei jia propone la pratica del Taiji Quan partendo da un approfondito studio dei fondamentali "Qi ben gong" per arrivarre poi alla concatenazione delle varie "tecniche" fino a giungere all'esecuzione della forma (Taolu) e dei suoi vari aspetti applicativi marziali.

Gli stili oggetto di studio sono:

  • Wudang Quan (Xuanwu);
  • Yang;
  • Zheng Zong Taiji Quan (taiji della vera sintesi);
  • Chen;

La pratica viene eseguita sia a mano nuda che con l'uso della spada (jian) del ventaglio (fan) e sciabola (dao).

A completamento, viene inoltre studiato il Tui Shou (mani che spingono), con i suoi aspetti di radicamento, equilibrio e sensibilizzazione, il "Qi Gong", di varie scuole, e le ginnastiche Dao Jin Gong "pratiche di assoluto valore salutare".

Baguazhang: Palmo degli Otto Trigrammi

Scritta cinese Baguazhang L’origine del “Baguazhang” è un argomento controverso, tanto da non risultare chiaramente facile risalire alle sue vere radici. Senza volersi arrogare la presunzione di esaudire con “quattro parole” la storia o le origini di questa disciplina , proviamo brevemente a tracciarne un profilo essenziale.

Maestro Ulivelli Baguazhang

Il Baguazhang è uno dei principali “stili Interni” assieme al Taiji Quan e, allo Xing Yi Quan. Tradotto letteralmente significa “Palmo degli Otto Trigrammi”. Questo stile basa i sui principi sul concetto cinese degli otto trigrammi e attraverso il suo esercizio si cerca di rappresentare tutte le varie combinazioni, variazioni o mutamenti, che essi subiscono (Yijing- libro dei mutamenti). Simile allo stile Daoista “Zhuan Tian Zhun” (allenamento basato su passi circolari con tecniche di attacco e difesa), fonda il suo principio base nel combattimento sui movimenti continui e sulle tecniche ad essi collegate (Yi Dong Wei Ben – Yi Bian Wei Fa). La base dello studio (Qi ben Gong) è l’apprendimento dello otto forme fondamentali con la tipica camminata a cerchio; successivamente ci si concentra sulle inversioni repentine di direzione e rotazioni sulla vita senza tralasciare mai il corretto e veloce spostamento del peso da un piede all’altro, e la ricerca continua del “centro” per l’equilibrio. “Si dice che un buon praticante di Baguazhang sia più veloce della sua ombra” I movimenti del Baguazhang risultano così leggeri, agili, con inversioni rotazioni e cambi di direzione veloci e continui come lo scatto di un serpente. Lo sguardo penetrante è quello dell’aquila, la potenza è quella della tigre. Di particolare difficoltà risulta l’esecuzione del “passo nel fango” (Tang Ni Bu) fatto in cerchio.

Passi Baguazhang

Vi e poi il passo con “oscillazione e chiusura” (Bai Kou Bu). Con il tempo e l’esercizio il loro corretto apprendimento fa si che per un istante si veda il praticante avere ancora le gambe in una direzione mentre tutto il tronco è già ruotato nella direzione opposta.

Posizione Baguazhang

Alla Base di questa disciplina vi è ancora lo “studio” del Zhan Zhuang (posizioni statiche ), dei passi in cerchio Xing Bu e ,del principio Zhou Yi , ovvero continua combinazione tra forza e rilassatezza. Questo stile è particolarmente praticato nella provincia cinese dell’ Hebei dove si ritiene si possano trovare, ancora oggi , i migliori maestri di questa disciplina. Le sue origini, nella versione più accreditata, vengono attribuite alla Scuola “Yin Yiang Bapau Zhang” (le otto rotazioni della palma Yin Yang)e al famoso Maestro Dong Haichuan (dinastia Qing- distretto Wen’an nello Hebei).

Terminerei col dire che il Baguazhang quan è sicuramente un arte marziale che forse più di altre rappresenta repentine situazioni acicliche cioè continui mutamenti di velocità, altezza, direzione e, rotazioni; nonché combinazione mutevole tra forza e rilassatezza….

“Nel Mondo tutto muta… l’unica cosa che non muta è ….il mutare delle cose.”

Il Bagua con i Trigrammi Scritto con l'ausilio di fonti informatiche.